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L'intervento del Prof. Giorgio Pegoraro, Assessore alla Cultura di Bassano del Grappa
All’insegna dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il Coro Bassano ha organizzato una mostra storica a Palazzo Agostinelli.
Egregi cittadini, Sig. Sindaco, Assessori,
Dopo l'Unità voluta intorno a Roma dagli antichissimi predecessori della Repubblica e prepotentemente esaltata nei primi secoli dell'Impero Romano, l'Italia dei nostri confini geografici si frantumò nella seconda metà del primo millennio in una moltitudine di Stati. Alcuni, come il Reame del sud con al centro la città di Napoli e la Sicilia, o la Repubblica di Venezia, o la Roma dei Papi ed altre formazioni più piccole, ma spesso per i loro atti altrettanto gloriose, seppero conservare nei secoli una certa unitarietà, pur attraverso il variare dei tempi e i disastri delle occupazioni e invasioni straniere. Ma era come se la storia volesse prendersi il diritto di colpire in Roma e nell'intera Italia un millennio di gloria e di autonomia e di dominio sul mondo: oltre mille e cinquecento anni durò la nostra pochezza, pure attraverso le genialità inventive e artistiche dei singoli autonomi stati e di grandi uomini e a partire in particolare dal 1300 d. C. intorno alla figura del nostro Dante. I nostri primi eminenti letterati e artisti, alla luce di un mondo creativo, che è ancora un modello e un esempio, fecero rinascere la vita civile accanto all'artistica: ma solo all'epoca di Napoleone si capi la vera presenza di un nuovo mondo, ove molti -sempre più numerosi- nella nostra penisola trovavano ragioni per stare insieme, anche se ancora oggi questi motivi vengono da molti politici banalizzati.Rinasce o, meglio, come usiamo dire, risorge (Risorgimento!) il bisogno di vivere nell'unità a partire dai primi anni dell'Ottocento. Ma si guardi in particolare a grandi personaggi, come il Mazzini o il Garibaldi, e si pensi alla liberazione d'Italia dal dominio straniero, alle vicende dell'unificazione, come veramente si attuò, intorno a una monarchia istituzionale come la sabauda; si guardi alle insurrezioni del 1848, alle guerre d'indipendenza e -soprattutto simbolicamente- alla conquista di Roma nel 1870, ma -non basta ancora- si rifletta anche sulle ragioni della prima guerra mondiale. E qui noi Veneti siamo finalmente, nella parte conclusiva di questi eventi che hanno condotto all'unità, al centro della nostra italica storia. Tutte queste vicende vengono splendidamente raccontate ed esposte nella mostra "Dalla Serenissima Repubblica ai giorni nostri" che questa mattina abbiamo il piacere di inaugurare. Esemplarmente il Coro Bassano ha voluto realizzarla intorno alla VIII edizione della rassegna canora Bassano inCanto che si svolgerà la prossima domenica, una mostra nella quale non solo il Veneto si trova al centro della nostra storia, ma addirittura Bassano, il Monte Grappa, il Piave sono momenti fondamentali delle nostre scelte e delle nostre vicende. I nostri soldati delle varie armi, simboleggiati anche dai cori che sono stati invitati nella nostra Bassano per trasmettere a ognuno di noi elementi di bellezza e di riflessione, sono i discendenti di coloro che attraverso sacrifici di vite umane, indicibili sofferenze, ma anche nel segno di una volontà comune, rappresentano fattivamente questo Risorgimento, che accompagnato da un vasto movimento di pensiero condusse l'Italia non solo alla liberazione dal dominio straniero, ma anche alla riunificazione in uno stato nazionale, anche se è vero -come dice il Gobetti- che dopo il Risorgimento l'Italia non ha più potuto cosi esemplarmente creare i grandi miti intorno a cui si organizza nel corso della storia il pensiero di una nazione. E questa ricchissima mostra ci spinge a meditare sul nostro passato e a progettare nuove idee e nuovi piani per una futura gloria.
L'Amministrazione Comunale, che qui rappresento nella mia veste di Assessore alla Cultura, è grata al Coro Bassano per questa sua lodevole iniziativa: insignito nel 2009 del Premio Città di Bassano possiamo qui affermare che esso non è solo genericamente un custode delle nostre tradizioni popolari attraverso il canto , ma anche l'organizzatore di eventi mediatici incentrati sulla nostra storia , sulla nostra memoria e le scene di vita quotidiana. E le riflessioni sollecitate da questa mostra diventano essenziali all'approssimarsi del grande evento che verrà celebrato il prossimo anno: il 150 ° anniversario dell'Unità d'Italia. Grazie al Coro Bassano, al suo presidente Giovanni Zotta, al Cav. Germano Zampieri e a tutti quanti hanno collaborato, enti, associazioni, semplici volontari, alla realizzazione di questa mostra alla quale auguriamo il migliore successo.
Bassano del Grappa, Palazzo Agostinelli, 19 luglio 2010

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