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L’APPUNTAMENTO. Stasera alle 20,30 nella chiesa di Campolongo con un programma natalizio

Concerto del Coro Bassano per “ringraziare” gli amici

Roberto Cristiano Baggio – Il Giornale di Vicenza, 17/12/2009

Auguri in ... canto con il Coro Bassano, stasera alle 20,30, nella chiesa parrocchiale di Campolongo. Il gruppo, presieduto da Giovanni Zotta e diret­to dal maestro Gianluigi Pellanda, proporrà un repertorio tipi­camente natalizio, pescando a piene mani nelle cante tradi­zionali della nostra terra. Canzoni come "La stela" o "Ma­ri Betlemme" di Bepi De Marzi ci riportano agli anni in cui non c'erano frenesia e consu­mismo e le poche note di una dolce nenia sapevano aprire il cuore della gente. Nel corso della serata saranno consegnati riconosciménti a quanti han­no dato appoggio e collabora­zione alla maratona corale di dieci ore "Bassano inCanto" ; omaggi semplici, quali una bottiglia di grappa, copia del libro Sessant'ann di cante a Bassano e dell'ultimo cd inci­so dal Coro Bassano, saranno attribuiti ai gruppi alpini e do­natori di sangue di Angarano, Campese, Cassola, Marchesa­ne, S. Croce, S. Eusebio, S. Gia­como, S. Marco, S. Michele, S. Vito e Semonzo.

Premiati anche i rappresen­tanti dei comitati di quartiere di S. Michele e S. Vito, del Fogo­lar Furlan, dell'associazione Sardegna Nostra,della Schola cantorum della SS. Trinità, dell'associazione calcio S. Vito. Altri riconoscimenti andran­no ad Alceo Pegoraro di Rosà, Ferdinando Celi di Pove, a Maurizio Basso, Vitto­rio Brunello, Gianni Posocco, mons. Gianfranco Cavallon, mons. Renato Tomasi, Anto­nio Picco, l'ex assessore alla cultura Luciano Fabris e Gior­gio Pegoraro, presidente ono­rario del coro.

Una serata particolare, pro­prio per espimere riconoscen­za a quanti, operando dietro le quinte, contribuiscono al suc­cesso e alla buona riuscita di manifestazioni pubbliche.

Il Coro Bassano durante una recente esibizione nel duomo di S. Maria in Colle

Perchè un libro su sessant'anni di canto popolare a Bassano

Una breve spiegazione del "perchè nasce un coro", è all'inizio del libro che racconta sessant'anni di canto popolare a Bassano; Si potrebbe redigere un elenco infinito di motivazioni che hanno portato alla stesura di questo grande racconto. Sessant'anni d'oro che hanno visto il passaggio di molte generazioni di coristi che cantando assieme hanno fatto storia. Con questo libro si è cercato di raccontare le gesta e la passione di coloro che hanno portato il nome di Bassano in giro per il mondo. Una testimonianza per chi verrà dopo di noi che potremo dire con orgoglio "io c'ero".

Per accompagnare il diario "Sessant'an de cante a Bassan è stato inciso un CD poetico-corale che "canta" la storia di un gruppo di coristi, che hanno fondato, appena finita la guerra, il primo coro popolare nel bassanese, per poi proseguire fino ai giorni nostri seguendo, come già detto, un percorso "vivace" ma: "Cantando sempre ... come sempre!" là dove il Brenta incontra il Ponte.
E' un CD unico ed originale che contiene, dei sei decenni, i brani più significativi, registrati nell'ordine in cui i diversi maestri si sono alternati alla direzione.
Ad intervallare i diversi periodi, sono state inserite alcune delle poesie di Gino Pistorello, vicine per significato, al primo brano di ciascun periodo, poesie che l'amico "Pisto" ci ha dedicato in occasione degli incontri annuali dei coristi ed ex, (quest'anno cade il 300 appuntamento).
Molte di queste 'sono ancora vergate sui pilastri della taverna di Franco Guazzo. Un CD particolare che cerca di raccontare in 77 minuti di tracce audio, ricordi, sacrifici, gratificazioni ed emozioni di vita corale dei 60 anni di canto alpino o di montagna nel bassanese. Qui diventa appropriata la frase del "presidentissimo" Bortolo Busnardo apparsa come testimonianza nella brochure di Bassano inCanto Alpino del 2006: "Tutta Bassano sarà quindi innondata da questa autentica brentana di canti che, dilagando per vicoli e piazze, scivolando lungo le rive ed insinuandosi nei vecchi palazzi a risvegliar memorie, ricreando quel clima gioviale di amicizia e simpatia:' Cantiamo atnici.: cantiamo ancora, augurandoci che questo CD audio, "testimonianza storica del cantare sul ponte degli Alpini;' diventi motivo di generosa "brentana benefica”; questo CD non viene posto in vendita, ma offerto come originale ricordo per i "Sessant'an de cante a Bassan''; le offerte raccolte saranno devolute ai Gruppi: R.D.S. Montegrappa A.I.D.O. e A.D.M.O. in occasione del concerto di Natale.

Ferdinando Celi - CAMPOLONGO SUL BRENTA- Il Gazzettino, 16/12/2009
Comune, Pro loco e Parroc­chia di Campolongo sul Bren­ta hanno organizzato per do­mani, giovedì, nella chiesa del paese, un grande Concerto di Natale. Canterà il "Coro Bas­sano", diretto da Gianluigi Pellanda e guidato dal presi­dente Giovanni Zotta.
Sarà un happening particolare perchè durante la serata saranno consegnati dei riconoscimenti a personalità e grup­pi che nel corso degli anni hanno fatto diventare "gran­de" la "Bassano in Canto", la manifestazione canora che, nata nel 2000, si è ripetuta a cadenza biennale e ha portato a Bassano (per ogni edizione) dieci cori che per dieci ore si sono esibiti al pubblico. For­mazioni provenienti da tutta Italia e che, nelle ultime tre edizioni, hanno fatto conoscere la musica dell'Est Europa, in particolare di Grecia, Romania, e Ungheria.
Un concerto di Natale fatto di ri­conoscenza "a chi ha dato la sua collaborazione e aiuto gratuito, rendendo impor­tante e straordinaria la maratona corale di 10 ore" 'Bassano in Canto'.
Da queste rassegne è nato un cd, abbinato al volume "Sessant'an de cante a Bassan" che è stato messo in vendita e il cui ricavato è stato destinato alla beneficenza. A Campolongo infatti saranno consegnate delle somme al Reparto donatori di sangue dell' Ana; all' Aido e all' Admo di Bassano; ai gruppi alpini e donatori di sangue di Angarano, Campese, Cassola, Marchesane, S. Croce, S. Eusebio, S. Giacomo, S. Marco, S. Michele, S. Vito di Bassano e Semonzo.
CORO BASSANO. La formazione diretta da Gianluigi Pellanda in una recente esibizione in Vaticano
Altri riconoscimenti saranno consegnati a gruppi e persone che hanno reso possibile "Bassano in Canto" e cioè: ai comitati di quartiere di S. Michele e di S. Vito, all' Associazione Calcio S. Vito, al Fogolar Furlan e al Sardegna nostra di Bassano, alla Schola Cantorum S.S. Trinità. E ancora ad Alceo Pegoraro per il supporto tecnico sonoro, a Ferdinando Celi per i contatti con i cori dall'estero, a Filiber­to Zanella per la lunga militan­za come maestro nel coro Bassano, a Roberto Donazzan per la collaborazione.
Seguiranno infine riconosci­menti per la collaborazione a: Maurizio Basso dell'Ufficio cultura di Bassano; Vittorio Brunello già assessore alla Cultura di Bassano; Gianni Posocco già dirigente del co­mune delle città del Grappa; mons. Cavallon, mons. Tom­ba, mons. Tomasi; Antonio Picco per la manualità, l'inge­gno e la logistica; Luciano Fabris già assessore alla Cul­tura di Bassano; al presidente onorario Giorgio Pegoraro.
Appuntamento alle 20.30. Naturalmente l'incontro mu­sicale e di riconoscenza sarà il prologo della nuova edizione biennale di "Bassano in Can­to", che il prossimo luglio porterà ancora una volta a Bassano dieci cori, che daran­no vita a dieci ore di suggesti­va musica corale.

Bassano sotto le stelle è d'incanto
Un successo il primo dei quattro appuntamenti promossi da Confcommercio e Amministrazione per vivificare la città

Orchestre, gruppi folcloristici e cori hanno animato il centro storico. Il rumore di auto e moto è stata l'unica "nota stonata" – Il Giornale di Vicenza - 24/06/2011

Bassano si risveglia "sotto le stelle" e si riscopre una città vitale, animata e ancora capace di riempire, di sera, le sue vie e le sue piazze con proposte coinvolgenti e di qualità. Si chiude tra gli applausi e con migliaia di persone a spasso per il centro il primo atto di "Bassano da scoprire... sotto le stelle", il ciclo dei quattro appuntamenti estivi promossi dalla Confcommercio e dall'Amministrazione comunale per animare il cuore cittadino anche in giornate solitamente considerate "piatte" e non propizie per gli affari, come per l'appunto il mercoledì. L'altra sera quindi molti negozianti hanno potuto tenere alzate le serrande sino a tardi e i bassanesi e gli abitanti del comprensorio, presentatisi in massa tra le mura, volentieri si sono lasciati guidare dalle note dei micro concerti dei cori e delle orchestre locali che fino a mezzanotte hanno animato il cuore antico della città. Il programma del primo evento prevedeva infatti una serie di happening tutti dedicati alla musica e alla cultura bassanese. Alle 20.30 da palazzo Bonaguro si è messo in marcia un corteo di cori e orchestre locali che, guidato dalle Arti per via, ha attraversato il ponte degli alpini ed è poi giunto in piazza Libertà, dove hanno intonato l'inno di Mameli, Sul ponte di Bassano e il Va' Pensiero. Poi ogni gruppo ha cominciato a spostarsi in varie zone della città intonando qualche brano del proprio repertorio. I visitatori hanno potuto ascoltare la Vittorelli Band Orchestra, il coro Bassano, il coro Ana Edelweiss, le Giovani voci di Bassano, la Bassano bluespiritual band, il coro Vecchio ponte e l'Accademia corale di musica reservata e, in piazza Garibaldi hanno assistito allo spettacolo delle Arti per via. In via Museo è stata allestita una una mostra scambio di libri usati, mentre tra via Gamba e piazzotto Montevecchio, sono andate in scena delle performance di danza del ventre e danza orientale e gli esercenti di via Beata Giovanna hanno proposto musica e performance di hair stylist.
Unica "nota stonata" la presenza di numerose auto lungo vie centrali e affollate. L'Amministrazione aveva annunciato la chiusura del centro storico per la rassegna ma evidentemente qualcosa non ha funzionato. In via Matteotti e in via Gamba ad esempio, il passaggio di auto e moto ha disturbato le esibizioni dei cori e la passeggiata degli ascoltatori. C.Z.

L'intervento del Prof. Giorgio Pegoraro, Assessore alla Cultura di Bassano del Grappa
All’insegna dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il Coro Bassano ha organizzato una mostra storica a Palazzo Agostinelli.
Egregi cittadini, Sig. Sindaco, Assessori,
Dopo l'Unità voluta intorno a Roma dagli antichissimi predecessori della Repubblica e prepotentemente esaltata nei primi secoli dell'Impero Romano, l'Italia dei nostri confini geografici si frantumò nella seconda metà del primo millennio in una moltitudine di Stati. Alcuni, come il Reame del sud con al centro la città di Napoli e la Sicilia, o la Repubblica di Venezia, o la Roma dei Papi ed altre formazioni più piccole, ma spesso per i loro atti altrettanto gloriose, seppero conservare nei secoli una certa unitarietà, pur attraverso il variare dei tempi e i disastri delle occupazioni e invasioni straniere. Ma era come se la storia volesse prendersi il diritto di colpire in Roma e nell'intera Italia un millennio di gloria e di autonomia e di dominio sul mondo: oltre mille e cinquecento anni durò la nostra pochezza, pure attraverso le genialità inventive e artistiche dei singoli autonomi stati e di grandi uomini e a partire in particolare dal 1300 d. C. intorno alla figura del nostro Dante. I nostri primi eminenti letterati e artisti, alla luce di un mondo creativo, che è ancora un modello e un esempio, fecero rinascere la vita civile accanto all'artistica: ma solo all'epoca di Napoleone si capi la vera presenza di un nuovo mondo, ove molti -sempre più numerosi- nella nostra penisola trovavano ragioni per stare insieme, anche se ancora oggi questi motivi vengono da molti politici banalizzati.Rinasce o, meglio, come usiamo dire, risorge (Risorgimento!) il bisogno di vivere nell'unità a partire dai primi anni dell'Ottocento. Ma si guardi in particolare a grandi personaggi, come il Mazzini o il Garibaldi, e si pensi alla liberazione d'Italia dal dominio straniero, alle vicende dell'unificazione, come veramente si attuò, intorno a una monarchia istituzionale come la sabauda; si guardi alle insurrezioni del 1848, alle guerre d'indipendenza e -soprattutto simbolicamente- alla conquista di Roma nel 1870, ma -non basta ancora- si rifletta anche sulle ragioni della prima guerra mondiale. E qui noi Veneti siamo finalmente, nella parte conclusiva di questi eventi che hanno condotto all'unità, al centro della nostra italica storia. Tutte queste vicende vengono splendidamente raccontate ed esposte nella mostra "Dalla Serenissima Repubblica ai giorni nostri" che questa mattina abbiamo il piacere di inaugurare. Esemplarmente il Coro Bassano ha voluto realizzarla intorno alla VIII edizione della rassegna canora Bassano inCanto che si svolgerà la prossima domenica, una mostra nella quale non solo il Veneto si trova al centro della nostra storia, ma addirittura Bassano, il Monte Grappa, il Piave sono momenti fondamentali delle nostre scelte e delle nostre vicende. I nostri soldati delle varie armi, simboleggiati anche dai cori che sono stati invitati nella nostra Bassano per trasmettere a ognuno di noi elementi di bellezza e di riflessione, sono i discendenti di coloro che attraverso sacrifici di vite umane, indicibili sofferenze, ma anche nel segno di una volontà comune, rappresentano fattivamente questo Risorgimento, che accompagnato da un vasto movimento di pensiero condusse l'Italia non solo alla liberazione dal dominio straniero, ma anche alla riunificazione in uno stato nazionale, anche se è vero -come dice il Gobetti- che dopo il Risorgimento l'Italia non ha più potuto cosi esemplarmente creare i grandi miti intorno a cui si organizza nel corso della storia il pensiero di una nazione. E questa ricchissima mostra ci spinge a meditare sul nostro passato e a progettare nuove idee e nuovi piani per una futura gloria.
L'Amministrazione Comunale, che qui rappresento nella mia veste di Assessore alla Cultura, è grata al Coro Bassano per questa sua lodevole iniziativa: insignito nel 2009 del Premio Città di Bassano possiamo qui affermare che esso non è solo genericamente un custode delle nostre tradizioni popolari attraverso il canto , ma anche l'organizzatore di eventi mediatici incentrati sulla nostra storia , sulla nostra memoria e le scene di vita quotidiana. E le riflessioni sollecitate da questa mostra diventano essenziali all'approssimarsi del grande evento che verrà celebrato il prossimo anno: il 150 ° anniversario dell'Unità d'Italia. Grazie al Coro Bassano, al suo presidente Giovanni Zotta, al Cav. Germano Zampieri e a tutti quanti hanno collaborato, enti, associazioni, semplici volontari, alla realizzazione di questa mostra alla quale auguriamo il migliore successo.
Bassano del Grappa, Palazzo Agostinelli, 19 luglio 2010

Mostra storica del Coro Bassano “Dalla Serenissima ai giorni nostri”
All’insegna dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il Coro Bassano ha organizzato una mostra storica a Palazzo Agostinelli.

La mostra sarà aperta fino al 3 Agosto; dopo la presentazione del libro che presenta gli ultimi 60 anni di coralità bassanese e veneta, il Coro Bassano ripropone un’ulteriore tuffo nel passato e si spinge fino al periodo della Serenissima. Un tuffo nel passato per riconoscere la propria identità e ribadire la missione e l’utilità del canto e del cantare insieme, come sottolineato da Giovanni Zotta, Presidente del Gruppo omonimo. Il Sindaco Cimatti intervenuto all’inaugurazione con l’Assessore provinciale al Turismo Dino Secco, l’Assessore alla Cultura regionale Elena Donazzan e l’Assessore alla Cultura di Bassano del Grappa, Prof. Giorgio Pergoraro, ha espresso pieno compiacimento per questa volontaria iniziativa, a costo zero per la cittadinanza visto che saranno impegnati come supporto interno gli stessi coristi del Coro Bassano. Sorprende, ha affermato Dino Secco, che a Bassano si sia già riusciti ad organizzare questa mostra all’insegna dei 150 anni, quando ancora a Vicenza stanno discutendo sulla commissione che se ne farà carico; il ricordo del passato non è altro che la riconferma del nostro ruolo nella società moderna, e su questo impegno civile ancora una volta il coro Bassano dimostra di non aspettare, anzi anticipa e rilancia alla cittadinanza e a tutti i cittadini la necessità di non dimenticare, ha ribadito con molto compiacimento l’Assessore regionale Elena Donazzan. La parola al nostro Assessore alla Cultura Prof. Pegoraro; è singolare il tema proposto perché vuole ribadire che l’indipendenza della Serenissima è diventata dopo mille passioni l’indipendenza della nostra Italia. Dopo l'Unità voluta intorno a Roma dagli antichissimi predecessori della Repubblica e prepotentemente esaltata nei primi secoli dell'Impero Romano, l'Italia dei nostri confini geografici si frantumò nella seconda metà del primo millennio in una moltitudine di Stati … vedi articolo completo ….. Esemplarmente il Coro Bassano ha voluto realizzarla intorno alla VIII edizione della rassegna canora Bassano inCanto che si svolgerà la prossima domenica, una mostra nella quale non solo il Veneto si trova al centro della nostra storia, ma addirittura Bassano, il Monte Grappa, il Piave sono momenti fondamentali delle nostre scelte e delle nostre vicende. I nostri soldati delle varie armi, simboleggiati anche dai cori che sono stati invitati nella nostra Bassano per trasmettere a ognuno di noi elementi di bellezza e di riflessione, sono i discendenti di coloro che attraverso sacrifici di vite umane, indicibili sofferenze, ma anche nel segno di una volontà comune, rappresentano fattivamente questo Risorgimento, che accompagnato da un vasto movimento di pensiero condusse l'Italia non solo alla liberazione dal dominio straniero, ma anche alla riunificazione in uno stato nazionale, anche se è vero -come dice il Gobetti- che dopo il Risorgimento l'Italia non ha più potuto cosi esemplarmente creare i grandi miti intorno a cui si organizza nel corso della storia il pensiero di una nazione. E le riflessioni sollecitate da questa mostra, realizzata grazie all'impegno di alcuni collezionisti e cittadini bassanesi, coordinati dal Cav. Germano Zampieri, diventano essenziali all'approssimarsi del grande evento che verrà celebrato il prossimo anno: il 150 ° anniversario dell'Unità d'Italia; non è un caso che il patrocinio sia arrivato per primo dal Presidente della Repubblica con la concessione del logo dei 150 anni, quindi dalla Regione Veneto e dalla nostra Amministrazione.
Il coro Bassano ha completato l’intervento con alcune canzoni del proprio repertorio.
Bassano del Grappa, Palazzo Agostinelli, 19 luglio 2010

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